Tutti Allenatori E Osteopati

TUTTI ALLENATORI E OSTEOPATIDedichiamoci per un attimo al calcio, lo sport nazionale in Italia. Tutti ne parlano: al bar, allo stadio, ovunque… sono tutti allenatori.

Da persona del bar, a giocatore di serie A, ad allenatore, intercorrono tre passaggi “fantascientifici”. Dal calcetto con gli amici alla serie A ci sono in mezzo tempo, sacrifici, capacità, acquisizioni, e solo qualcuno che ha provato a giocare come professionista può capire le difficoltà per diventare calciatore di serie A, e ancora di più per diventare Ronaldo o Messi. Da lì non è che se tu sei Pippo Inzaghi, che hai fatto centinaia di gol nelle tua carriera, e decidi di allenare diventi l’allenatore perfetto! No!! Da lì devi rimetterti in ballo quasi da zero, anche se sei giocatore e hai delle capacità però devi iniziare da capo e imparare a fare un’altra cosa.

Quindi quando al bar critichi l’allenatore Mourinho, ricordati che lui non ti può raccontare il perché ha creato quello schema in base ai giocatori, che conosce uno a uno: conosce le loro caratteristiche tecniche, conosce l’altezza, la velocità, il peso, la spinta, ne conosce l’attitudine mentale al sacrificio, o all’individualità, conosce tutto! Ci vive, ci mangia, ci dorme con loro.

calciatore

Coloro che parlano dell’osteopatia senza saperne nulla sono come il signore al bar che si mette al posto di un calciatore o di un allenatore. Ognuno può dire quel che gli pare, ma poi nella realtà è Mourinho che prende i giocatori.

Nel campo dell’osteopatia siamo noi, gli osteopati, che lavoriamo sul corpo e sappiamo tutto del corpo: sappiamo come farlo funzionare, sappiamo che una spinta, una manipolazione con una forza di 10 grammi o una mano appoggiata sulla testa ha delle ripercussioni ormonali diverse. L’osteopata sa che se effettua una pressione trenta volte, o una volta sola, la reazione ormonale differisce. Sa che se spinge su una vertebra o 3 cm più sotto, la risposta del fisico cambia completamente.

Quindi penso: se non sai nulla di osteopatia, leggi, informati, non criticare a priori o non farti da solo la tua diagnosi – come, ad esempio, il paziente che mi dice: “Ho lo stesso dolore del mio amico. Lui con l’osteopatia ha risolto in due sedute, anche io voglio risolvere in due sedute”. Ma che cosa ne sai di cosa c’è dietro una vertebra lombare? Cosa ne sai quale malattia o quale funzionamento ci sia dietro a una vertebra? O quale articolarità ha questa vertebra? Come puoi sapere se la problematica è legata al colon, all’intestino, al rene, alla vescica, alla prostata?-

trattamento

Dato che mi sono un po’ stancato di sentir parlare le persone che non ne sanno nulla e vogliono aver ragione, ho creato questo blog per far capire il processo che c’è dietro a una “semplice manipolazione”, o a una “semplice domanda” che ti pongo durante il trattamento. Se ti chiedo, per esempio, come fai la pipì, o quante ore dormi, o a che ora ti svegli al mattino non è per farmi gli affari tuoi, ma perché in base a come funzioni, a quante volte fai la pipì, o a che ora ti svegli, il tuo sistema ormonale ti dà degli stimoli diversi.

Non siamo uno spezzatino, ricordi? (Rileggi l’articolo qui). Tutto ciò che facciamo, viviamo, mangiamo, influenza corpo, spirito e mente.

Quando io ascolto una persona su un qualsiasi argomento, che io possa conoscere o meno, prima provo a sentire  tutto quello che ha da dire (e così faccio anche con il paziente: ascolto tutto quello che dice per capire il livello di conoscenza che ha riguardo il suo problema, e quali sono le sue credenze) poi intervengo con le mie argomentazioni.

Se ho di fronte il Premio Nobel della fisica, io lo ascolto e poi se sono all’altezza di capire e qualcosa non mi è chiaro faccio delle domande. Non dico: “Io non ci credo” o “Io ne so di più”, o “Io sono scettico”!

“Io per la mia esperienza so questo, come me lo spieghi tu a livello della tua teoria?” Se poi me la spieghi, la provo e vedo che funziona, allora ho imparato una cosa; se invece provandola, o facendo quello che dici, o cercando di comprendere non ci riesco perché me l’hai fatta troppo difficile, oppure provo e la metto in pratica e non cambia niente, allora posso mantenere le mie idee o comunque non cambiarle.

Dovrebbe essere così in qualsiasi campo, anche a livello dell’osteopatia. Uno che non conosce l’osteopatia, o quello che faccio durante il trattamento, non può giudicare o criticare a priori. Questa è una cosa assurda che non trovo corretta.

Quindi se hai delle domande leggi gli articoli, scrivimi, chiamami e sarò fiero e felice di rispondere a qualsiasi quesito in base alle mie capacità e competenze.

 

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